di Flavio Scheggi
“A ottobre i larici diventano gialli. Le valli sono avvolte dalla nebbia. Camminando in montagna ci si ritrova riscaldati dal sole, sopra un mare di nuvole”.

È questa l’immagine che ci regala Daniel Rogger, guida alpina, vicedirettore della scuola di alpinismo Tre Cime in Val Pusteria (BZ) e grande conoscitore delle Dolomiti.
“Avevo meno di un anno e già trascorrevo le mie estati nel Rifugio Pian di Cengia, gestito dai miei genitori, a 2.528 metri. Lì ho trascorso 27 meravigliose stagioni. A 16 anni, poi, ho iniziato a scalare e a fare sci alpinismo. Stavo in montagna tutto l’anno”.
E allora chi meglio di Rogger può consigliare le attività più stimolanti in questo periodo?
“In autunno si possono trovare giornate perfette, a parte la neve in quota. C’è meno gente in giro, le temperature sono buone, non fa caldo e c’è un meteo più stabile, senza i temporali estivi. Un modo per godere dei paesaggi più belli, prima che la montagna diventi paradiso dello sci”.
Daniel si spinge poi con il suo discorso lungo il percorso Dolomiti senza confini, una via ferrata d’alta quota di 125 chilometri suddivisa in nove tappe giornaliere che si sviluppano a cavallo, tra l’Italia e l’Austria, il Cadore e la Pusteria, dalle Tre Cime di Lavaredo alla Val del Gail. Un percorso che può avere una variante di tre, quattro giorni, adatto anche per i principianti che vogliono provare le ferrate.
Dolomiti senza confini- ®Manfred Kostner Dolomiti senza Confini–®nicolabombassei
“L’idea di questo cammino unico al mondo è venuta a Bepi Monti, gestore del Rifugio Carducci. L’obiettivo era quello di ricordare la fine della Prima guerra mondiale con un sentiero di pace. Le ferrate erano nate lungo il fronte per far transitare le truppe alpine italiane e austriache. Lungo le varie tappe si toccano il Monte Paterno, le Tre Cime di Lavaredo, la Torre Toblin, la Strada degli alpini, fino a raggiungere i luoghi più selvaggi delle Dolomiti, dove non si incontra nessuno”.
Dolomiti senza Confini–®nicolabombassei Kinigat_dolomiti senza confini-®Moreno Geremetta
Quando chiediamo a Rogger se in questi ultimi tempi ha notato dei cambiamenti nelle persone che vivono la montagna da un punto di sostenibilità e attenzione all’ambiente, la risposta è immediata. “Molti turisti arrivano in valle in treno dall’Italia, ma anche dalla Germania e dall’Austria. Vogliono fare una vacanza verde e decidono di lasciare la macchina a casa. Da nord o da sud si arriva alla stazione di Fortezza e da lì si prosegue con il treno che attraversa tutta la Val Pusteria. Dalle stazioni, volendo, con gli autobus si possono raggiungere anche i paesi più piccoli”.