Viaggiando sui treni regionali, vi sarà capitato di incontrarlo: Fabio, 38 anni, lavora per la Direzione Regionale Veneto di Trenitalia. Fa parte del pool anti-evasione: un aspetto importante in ottica customer care per garantire la sicurezza di personale e passeggeri.
Gli abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa di sé e del suo lavoro, che mette Fabio ogni giorno in contatto con migliaia di persone.
Mi chiamo Fabio e lavoro in azienda dal 2001: sono perito elettrotecnico e ho iniziato a lavorare nel Gruppo FS come operatore alla manutenzione.
Nel tempo libero amo fare sport, in particolare mountain bike e tennis. Amo molto anche il calcio: gioco, infatti, in una squadra amatoriale, ma non disdegno nemmeno il dolce far niente d’estate in spiaggia. Attività che purtroppo trovano sempre meno spazio nella mia agenda quotidiana a causa dei mille e più impegni giornalieri dettati dalla famiglia.
Da qualche anno ho cambiato attività e dal settore della manutenzione sono passato a far parte del pool di anti-evasione a bordo treno, a supporto dei capi treno su treni molto frequentati dove serve una maggior presenza e sui treni segnalati o critici con presenza di abusivi.
Sono quindi passato da una realtà chiusa, per la quale ogni giorno mi rapportavo sempre con i soliti colleghi, ad una realtà in cui sono a contatto con migliaia di persone, provenienti da una miriade di culture, nazionalità, realtà educative e civili.
Quando salgo sul treno per fare i controlli, ho sempre l’incognita e la curiosità su “chissà cosa mi troverò davanti ora”, sapendo che sicuramente mi troverò a gestire delle situazioni per le quali attorno ci saranno degli spettatori pronti a giudicare il tuo lavoro.
Quello che mi piace appunto di questo lavoro è l’approvazione “silente” dei viaggiatori quando si svolge bene il proprio lavoro, rappresentando la giustizia verso chi regolarmente paga il biglietto e la sicurezza a bordo treno. Lusingano, poi, le mail mandate in Direzione (anche se arrivano col contagocce perché è più naturale reclamare per i disservizi rispetto alle situazioni positive) in cui i viaggiatori ringraziano per il lavoro svolto. Nella fattispecie, mi è capitato tempo fa di soccorrere un viaggiatore che aveva accusato un malore, e di aver un paio di giorni dopo ricevuto delle segnalazioni da parte di viaggiatori che si congratulavano per la tempestività e la professionalità dell’intervento.