Claudio è il coordinatore della Sala Blu della stazione di Genova, un servizio che si occupa dell’assistenza delle persone a mobilità ridotta che viaggiano in treno.
Che tipo di persona sei, cosa ti piace fare nel tempo libero?
Mi chiamo Claudio e lavoro nel Gruppo FS dall’ormai ahimè! lontano 1985. Dicono di me che sono un tipo aperto, socievole e gioviale, ma anche un gran “rompiscatole” perché voglio sempre che tutto funzioni al meglio. Se possibile, l’attività di assistenza alla clientela della Sala Blu ha amplificato questo lato del mio carattere. Amo la letteratura, la pittura e, da buon ligure, andar per mare in barca a vela.
Da quanto lavori nelle Sale Blu?
Nel 2011 le Sale Blu del circuito nazionale passarono da Trenitalia a RFI e mi fu proposta questa nuova esperienza. La accettai con entusiasmo e con un po’ di incoscienza, dal momento che non avevo la minima idea delle problematiche a cui sarei andato incontro. Oggi posso dire con tranquillità che è stata una sfida professionale della quale andrò sempre fiero.

In cosa consiste il tuo lavoro?
Coordino l’attività degli agenti che operano in Sala, monitoro il lavoro degli operatori all’assistenza e gestisco il parco dei mezzi di ausilio: così trascorro le mie giornate lavorative. Qualche volta ci sono richieste particolari che alterano la consolidata operatività quotidiana ma che ci restituiscono la gratificazione di aver assistito a pieno un viaggiatore in difficoltà.
Come sei arrivato a ricoprire il tuo attuale ruolo? È il lavoro che ti immaginavi?
Nel mio trascorso lavorativo sono passato dalle attività proprie della circolazione dei treni a mansioni amministrative e di gestione del personale, ma non avrei mai immaginato di affrontare una tematica così delicata e impegnativa come l’assistenza alle persone con ridotta mobilità. Una realtà umana quotidiana ingiustamente “aliena” per la maggior parte dei cittadini e dei viaggiatori.
Cosa ti piace di più del tuo lavoro? Cosa invece vorresti cambiare?
Uno dei momenti impagabili è quando, guardando negli occhi la persona che hai davanti, ti rendi conto che comprende che stai lavorando per abbattere le barriere e che lo stai facendo perché è un suo diritto e non per pietà. E nelle sue parole senti tutta la sua soddisfazione per avergli dato ciò che è giusto che abbia.
E poi, ancora oggi mi compiaccio quando nuovi clienti, spesso anche turisti stranieri, scoprono il nostro network di assistenza e ci ringraziano manifestando la loro soddisfazione e sorpresa. Il circuito nazionale delle stazioni servite è ampio anche se a volte, purtroppo, non possiamo aiutare i viaggiatori che vorrebbero arrivare a una destinazione che però non è inclusa nel circuito: è in questi momenti che vorrei che non esistessero limiti.
Ci puoi raccontare un episodio divertente che ti è capitato?
Da poco più di un anno e con grande soddisfazione abbiamo portato a termine il restyling della Sala Blu di Genova. All’epoca dell’inaugurazione invitammo le autorità ed i rappresentanti delle varie Associazioni delle disabilità ed io mi ritrovai seduto accanto ad un esponente dell’Associazione dei non vedenti. Quando il relatore che stava illustrandole migliorie disse: “Come potete ben vedere le scelte cromatiche sono…” mi sentii prendere sottobraccio dal mio vicino che, ridacchiando a mezza voce, mi disse: “Lui non lo sa quanto mi farebbe piacere…ah ah”. Ridemmo insieme della gaffe dell’ignaro oratore e con questo signore continuiamo, ancora oggi, a “vederci” perché lui è diventato un nostro viaggiatore abituale.
Spesso di fronte alle persone disabili o a mobilità ridotta, non sappiamo come comportarci e assumiamo atteggiamenti non naturali e impacciati…
Sì, perché è così che funziona. Nel tempo sia io che i miei colleghi, grazie alla formazione che abbiamo ricevuto, e all’attività sul campo abbiamo recepito il messaggio. Disabilità non è diversità e meno che mai pietà. Una persona disabile ha il diritto di viaggiare nel miglior modo possibile e come qualunque altro passeggero. Ma ci sono le barriere e noi siamo qui per abbatterle o, mal che vada, per aggirarle!