“Buongiorno, a che ora passa la 2 Chiesanuova alla Volta dalle 8 alle 9?”
“Ciao, l’autobus passa alle 8:04; 8:14; 8:24; 8:35; 8:45; 8:56.”
“Grazie!”
“Prego, buona giornata.”
Il tutto condito da emoticon, cuoricini e sorrisi. Azienda pubblica e cittadino riescono a parlarsi così? Sì. E con scambio veloce, risolutivo, un colloquio diretto e piacevole. Siamo a Brescia, città dove autobus e metro ti parlano attraverso WhatsApp. E dove l’azienda del trasporto pubblico, Brescia Mobilità, ha da tempo scelto il social customer care per informare i cittadini. Un esempio che si è diffuso in altre realtà: Roma, Rimini, Mantova, Torino. Un esempio che ho provato personalmente, funziona e ti fa guadagnare un sacco di tempo.
Una buona comunicazione pubblica è un’infrastruttura fondamentale per le nostre città, soprattutto se completa, efficace, in tempo reale. Ecco perché i nuovi mezzi di comunicazione pubblica (social network, app, chat) rappresentano una straordinaria occasione per rendere la realtà che viviamo a portata di cittadino. Cosa c’è di più smart city di risolvere problemi o semplici richieste quotidiane attraverso mezzi che tutti utilizziamo nella vita privata? Facebook, Twitter, Instagram, WhatsApp, Telegram, solo per citare i più utilizzati. Il cittadino e la stessa amministrazione hanno molto da guadagnare in termini di tempo, rapporto, semplificazione. La città deve stare dove stanno i cittadini, mettere a disposizione i servizi dove le persone stanno abitualmente.
Con l’ottimo veicolo di #Railpost, attraverso il network di www.cittadiniditwitter.it, racconteremo le esperienze positive come il caso di Brescia: la condivisione di buone pratiche porta all’attivazione di nuove, per città sempre più smart e sostenibili.