di Gerardo Adinolfi
L’acquerello di Dio non è un vero e proprio dipinto, ma un mistico borgo dove arte, architettura e spiritualità si fondono. Si trova ad Orta San Giulio, piccolo Comune in provincia di Novara, dove Il viaggio è servito fa tappa a novembre. La rubrica di RailPost ogni mese racconta una meta, una curiosità, una piccola o grande meraviglia da raggiungere in treno. Dopo la prima fermata alla scoperta del pavimento del Duomo di Siena, in Toscana, e la seconda in Calabria, dove c’è il “chilometro più bello d’Italia”, il lungomare Falcomatà di Reggio Calabria, Il viaggio è servito vi porta in Piemonte.

Orta San Giulio è un fazzoletto di terra lambito dalle acque del Lago d’Orta. Al centro del lago sorge l’isola di San Giulio.
È inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia e nel Travel Book di Trenitalia sui 25 borghi italiani comodamente raggiungibili in treno. «Orta è sul Lago e l’acqua riflette, amplifica, illumina i tetti d’ardesia, i vicoli, le stradine di pietra che ascendono fino al bordo dell’acqua. Gioca con la luce di certe giornate invernali o certe mattine d’estate, con la nebbiolina che sale attorno all’Isola di San Giulio» si legge nel Travel Book.
Oggi sull’Isola ci sono le Monache benedettine e si tramanda un’antica leggenda: distante poche centinaia di metri dalla riva di Orta, l’isola un tempo era piena di draghi e serpenti. Fino a quando, nel 390 d.C. giunse San Giulio, in fuga dalle persecuzioni in Grecia. Non trovando un passaggio in barca verso l’Isola, su cui voleva costruire una chiesa, il santo stese il suo mantello sulle acque del Lago e ci camminò sopra fino a raggiungere l’altra sponda. Scacciati i draghi e gli altri mostri, costruì la basilica nella quale poi scelse di essere sepolto.
Consigli di viaggio
La stazione di Orta-Miasino è sulla linea ferroviaria Novara-Domodossola. L’acquerello di Dio si può raggiungere con i treni regionali di Trenitalia da Novara in 46 minuti e da Vogogna in 42 minuti.