Basso impatto ambientale e innovazione tecnologica: l’idrogeno sta diventando un elemento di novità nel mondo del trasporto ferroviario.
Il primo treno al mondo alimentato a idrogeno viaggia da settembre in Bassa Sassonia. La Germania, infatti, ha sperimentato per la prima volta i Coradia iLint prodotti da Alstom, treni di ultima generazione che utlizzano l’idrogeno come carburante, riducendo a zero le emissioni nell’atmosfera. Sono i treni che viaggiano su linee non elettrificate e che, di fatto, sostituiscono quelli alimentati a diesel, con un notevole guadagno in termini di sostenibilità.
L’energia elettrica prodotta dalle celle a combustibile a bordo del treno, che combinano idrogeno e ossigeno, è immagazzinata all’interno di batterie. Questo consente al treno ad idrogeno di percorrere “con un pieno” circa 800 km, andando a soddisfare le esigenze di servizio in un’area regionale o metropolitana.
Il trasporto ferroviario a idrogeno è un’opportunità in corso di valutazione. Lo studio dei benefici in termini di impatto sociale, ambientale ed economico dei treni a idrogeno sono di grande interesse anche per Rete Ferroviaria Italiana, che recentemente ha stretto un accordo con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma, il Comitato Nazionale Italiano per la Manutenzione. L’impatto, infatti, non riguarda solo i mezzi di trasporto, ma anche le infrastrutture che andrebbero adeguate al nuovo tipo di treno.