Attraversando la Valle del Sacco in treno, lungo la linea ferroviaria Roma – Cassino, ad un certo punto si rimane colpiti da un’esplosione di colore inaspettata: è la stazione di Ceccano, Comune della provincia di Frosinone. Un murales ricopre interamente l’edificio: dal lato dei binari, il disegno esprime il desiderio che il fiume Sacco possa ritornare al suo antico splendore; la facciata, invece, è divisa in tre settori, che simboleggiano l’armonia, la conflittualità e l’interazione tra uomo e natura.
Quella di Ceccano è un esempio di ecostazione: il progetto, nato nel 2007 grazie all’impegno dell’associazione Centro Studi Tolerus, ha trovato la sua dimensione ideale nel fabbricato viaggiatori. La stazione, concessa in comodato d’uso gratuito da RFI, è diventato un centro di documentazione ambientale, con una biblioteca tematica aperta alla cittadinanza, laboratori e una sala multimediale dove i volontari tengono promuovono iniziative per la salvaguardia del territorio in stretta collaborazione con gli istituti scolastici della zona. Un punto di riferimento per il territorio: l’associazione organizza percorsi naturalistici nella Valle del fiume Sacco e l’ecostazione, grazie al suo laboratorio didattico, è riconosciuto come centro di educazione ambientale della Provincia di Frosinone.
Recuperare un luogo di passaggio, come una piccola stazione ferroviaria, e dargli un valore nuovo: quello di centro di aggregazione e sviluppo sociale e ambientale. La stazione di Ceccano, che sembrava destinata al degrado, è diventata, grazie all’impegno dei cittadini e alla collaborazione di RFI e delle istituzioni locali, un modello positivo di recupero del patrimonio ferroviario e impulso alla sostenibilità ambientale e alla tutela del territorio.