Un pollice alzato, uno smile, un breve messaggio di testo possono risolvere un problema? Possono far dialogare facilmente un cittadino e la pubblica amministrazione? Sì, è proprio così, ormai grazie alle app di messaggistica più diffuse come WhatsApp e Telegram, ogni cittadino può avere e trovare le informazioni che cerca direttamente sullo smartphone.
È una rivoluzione in corso che sta contagiando sempre più città. Gli esempi non mancano e arrivano da tutta Italia. Il Comune di Ancona ad esempio è stato tra i primi ad attivare un numero WhatsApp: il servizio riceve le segnalazioni dei cittadini e le inoltra ai servizi di competenza, risponde alle domande, il tutto con pochi colpi di tastiera. Un servizio che conoscono bene anche a Trento e Padova dove le amministrazioni raccolgono le segnalazioni anti-degrado via WhatsApp, o a Reggio Emilia dove dall’altra parte della chat c’è l’URP comunale con tutte le caratteristiche dello sportello per i cittadini.
La possibilità di aprire le porte del Comune grazie alla messaggistica istantanea sta registrando un vero e proprio boom e alcune amministrazioni sono sbarcate anche su un’altra app in rapida ascesa: Telegram. Qui si creano canali di informazione a disposizione dei cittadini. È il caso di Torino dove le news del Comune arrivano direttamente sullo smartphone o di Lecce e Palermo che hanno attivato Telegram per le info di protezione civile. D’altronde lo smartphone è il mezzo che utilizziamo di più per comunicare, informarci e cercare servizi, dunque anche le amministrazioni via app e social sempre più si stanno attrezzando per essere lì dove il cittadino le cerca, perché lo stesso strumento che utilizziamo per organizzare la partita di calcetto o la serata tra amiche può diventare anche il modo più familiare per arrivare al Comune. Con il vantaggio che info e segnalazioni arrivano in modo preciso, capillare e in tempi molto più rapidi rispetto ai canali tradizionali: un bel guadagno per tutti.
Francesco Di Costanzo – Cittadini di Twitter