Nella stazione di Milano Centrale transitano centinaia di migliaia di persone al giorno: passi svelti, orecchie isolate dalle cuffiette, gesti nervosi nel tirare fuori dalla tasca il biglietto o lo smartphone da presentare ai gate, sguardi indifferenti alla ricerca del binario giusto.
Indifferenza.
Qualche metro più sotto, in corrispondenza del binario 21, questa parola risuona a caratteri cubitali su un muro lacerato al centro.
Siamo all’inizio del percorso che ci porta dentro il Memoriale della Shoah. Arrivando da Piazza E.J. Safra, circa 500 metri a destra dell’ingresso di Piazza Luigi di Savoia, si entra al binario 21: in quella che un tempo si chiamava via Ferrante Aporti, si trovava l’area di carico e scarico dei vagoni postali, proprio di fronte alla sede delle Regie Poste. Questo accadeva fino al 1943, quando i treni iniziarono a portare persone destinate ai campi di concentramento e di sterminio di Auschwitz–Birkenau e Bergen Belsen o nei campi italiani di raccolta di Fossoli e Bolzano.
Arrivati alla Stazione Centrale, la fila dei camion infilò i sotterranei enormi passando dal sottopassaggio di via Ferrante Aporti; fummo sbarcati proprio davanti ai binari di manovra che sono ancora oggi nel ventre dell’edificio.
Liliana Segre, deportata ad Auschwitz il 30 gennaio 1944; testimonianza per il Memoriale della Shoah
Il passaggio fu velocissimo. SS e repubblichini non persero tempo: in fretta, a calci, pugni e bastonate, ci caricarono sui vagoni bestiame. Non appena un vagone era pieno, veniva sprangato e portato con un elevatore alla banchina di partenza.
Fino a quando le vetture furono agganciate, nessuno di noi si rese conto della realtà. Tutto si era svolto nel buio del sotterraneo della stazione, illuminato da fari potenti nei punti strategici; fra grida, latrati, fischi e violenze terrorizzanti.
Il 30 gennaio 1944 partirono dal binario 21 i primi convogli con destinazione Auschwitz: dei 605 ebrei milanesi deportati quel giorno, solo 22 fecero ritorno a casa. La deportazione da Milano Centrale continuò fino al 1945: le persone venivano stipate nei vagoni merci, portati poi tramite un elevatore al piano dei binari.
Accanto ai treni diretti ad Auschwitz, continuavano a partire i convogli passeggeri per il resto d’Italia. Indifferente normalità.
Il 27 gennaio si celebra la Giornata Mondiale della Memoria, in ricordo delle vittime dell’Olocausto, istituita dalle Nazioni Unite nel 2005. Un’occasione per scoprire un luogo fortemente legato alla storia di Milano e dell’Italia perché il ricordo è l’unica arma in grado di scalfire l’indifferenza.
Per approfondire
Il Memoriale della Shoah di Milano Centrale: il luogo, la storia e le testimonianze